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Il cisplatino (CDDP)

Il cisplatino (CDDP)

Tale farmaco è molto impiegato in oncologia nel trattamento di numerose forme tumorali. Si tratta di un complesso planare di coordinazione del platino la cui citotossicità (cioè capacità di uccidere le cellule) si può ricondurre alla proprietà di legarsi in modo covalente (quindi con un legame forte) al DNA cellulare impedendone la replicazione.

La sua tossicità nell’organismo è principalmente renale, sulle vie nervose e sul midollo osseo. Vari sono gli schemi di somministrazione. Nella modalità di infusione ogni tre settimane si può osservare più frequentemente l’insorgenza di tossicità renale e di neurotossicità mentre nella modalità settimanale si osserva con maggiore frequenza la tossicità midollare. Particolarmente fastidiosi sono la nausea ed il vomito dovuti alla presenza del farmaco nell’organismo.

Fortunatamente oggigiorno si dispone di ottimi antidoti per tale problema (desametasone, ondansetron e derivati (in particolar modo il recentissimo palonosetron)). Il farmaco interagisce efficacemente con altri chemioterapici sinergizzando nella lotta alle cellule tumorali (in particolar modo con etoposide e taxani). Inoltre risulta come potenziamento dell’efficacia delle radiazioni ionizzanti e dei trattamenti in ipertermia.

Occorre attenzione nei pazienti che assumono farmaci anticonvulsivanti poiché il loro dosaggio plasmatico appare ridotto nei pazienti che assumono cisplatino. Una abbondante idratazione ed una diuresi forzata riducono sensibilmente la tossicità renale del farmaco.

Dr. Carlo Pastore

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