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L'autopalpazione del seno

L'autopalpazione del seno

autopalpazione_senoLe neoplasie mammarie purtroppo, sebbene grandissimi passi in avanti siano stati compiuti, possono ancora risultare letali.

La vera arma preziosissima è la prevenzione. Già tra le mura domestiche è possibile intraprendere un percorso personale di prevenzione.

In quest'ottica si colloca l'autopalpazione del seno, buona norma da seguire. Per eseguire correttamente questa procedura è necessario sdraiarsi sul letto e mettere un cuscino sotto la spalla sinistra.

Si mette poi la mano sinistra sotto la testa e si esplora delicatamente con le dita della mano destra la metà interna della mammella sinistra ricercando nodularità.

Quando si procede alla palpazione della metà interna del seno, si deve procedere prima dall'alto verso il basso e poi dall'esterno verso l'interno poggiando a piatto le dita della mano.

Si passa successivamente alla palpazione della parte esterna della mammella sinistra e con il braccio sinistro steso lungo il fianco la mano destra palpa la metà esterna della mammella.

Nella palpazione della metà esterna della mammella il movimento deve essere eseguito dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno.

Dopo aver effettuato la palpazione della mammella sinistra si sposta il cuscino sotto la spalla destra e si ripetono gli stessi movimenti effettuati in precedenza per l'altro seno.

Accorgimenti importanti sono evitare con le dita di pinzare la ghiandola mammaria poiché si apprezzerebbero le normali nodulazioni ghiandolari e si penserebbero essere patologiche, non effettuare la palpazione in prossimità del ciclo mestruale poiché in quel periodo si accentua la normale trama nodulare del seno, oltre la palpazione è opportuno confrontare i due seni allo specchio per notare eventuali difformità ed asperità della cute che potrebbero indicare una patologia in fase iniziale.

Le moderne metodiche di imaging radiologico (ecografia mammaria, mammografia, RMN mammaria e scintigrafia mammaria) consentono di evidenziare lesioni anche in fase iniziale; una pronta diagnosi ha certo impatto sulla prognosi a distanza.

Un medico esperto (oncologo senologo) va comunque sempre periodicamente interpellato e deve coordinare le procedure diagnostico-terapeutiche.

Dr. Carlo Pastore

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