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Il port-a-cath

Il Porth-a-cath

port-a-cath

Assai di frequente ci si trova a conversare con il paziente ed i familiari circa l'utilità dell'impianto di un port-a-cath.
Cos'è in effetti? Si tratta di un dispositivo impiantabile nel sottocute con incannulamento di una vena profonda che consente di avere sempre disponibile un accesso venoso centrale. In genere la cannula interna è in silicone ed il serbatoio sottocutaneo in titanio.

Vi si accede bucando la cute con l'ago ed è utilissimo oltre che per l'infusione di chemioterapici, anche per la nutrizione parenterale e l'infusione di sostanze di sostegno. Come si può facilmente comprendere quindi è molto utile anche per i pazienti in fase terminale di malattia.

L'infusione dei chemioterapici sulle vene periferiche può portare danni locali (da stravaso o flebiti) pertanto l'impianto del port-a-cath è assolutamente consigliabile.

L'intervento di posizionamento viene eseguito in anestesia locale, in day-surgery, in poco tempo. Importante è una copertura antibiotica dopo l'intervento poichè viene incisa localmente la cute. Il port-a-cath si trova poi completamente nel sottocute ed all'esterno non è visibile ed evidente. Il taglio per posizionarlo è molto contenuto.

Una corretta gestione del dispositivo limita le possibilità di infezione ed inoltre il lavaggio periodico (con soluzione fisiologica ed eparina) consente di preservarne il funzionamento per tempo praticamente illimitato. In ogni momento è possibile la sua rimozione.

Dr. Carlo Pastore

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