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ARGOMENTO:

metastasi ossee 12 Anni 3 Settimane fa #1459

  • Eleonora20
  • Avatar di Eleonora20 Autore della discussione
Gentile Dott. Pastore, vorrei porLe alcuni quesiti sull'ipertermia: 1) Nel caso di metastasi solo ossee, derivate da un carcinoma al seno operato qualche anno fa, è indicata l'ipertermia ? (Preciso che sono già state effettuate un mese fa 10 sedute di radioterapia locale) 2) Se si è subita da meno di un anno un'operazione di riparazione (sottolineo riparazione e non sostituzione in toto) della valvola mitralica ci sono controindicazioni? 3) Da più parti leggo che l'ipertermia è da considerarsi un palliativo, ma è proprio così? Se il calore uccide le cellule cancerose non potrebbe, se non risolvere, per lo meno in alcuni casi stabilizzare la malattia?
RingrazialdoLa in anticipo La saluto cordialmente

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Re: metastasi ossee 12 Anni 3 Settimane fa #1460

Gentile Sig.ra Eleonora,

l'ipertermia è da considerarsi un utile coadiuvante degli altri trattamenti oncologici (chemioterapia e/o radioterapia) con i quali sinergizza. L'ipertermia ha di per se un certo effetto proapoptotico (morte cellulare programmata), di potenziamento di chemioterapia e/o radioterapia locoregionale, immunomodulante ed immunostimolante, antalgico. Palliativo e coadiuvante non sono sinonimi e per definire al meglio l'ipertermia userei il termine coadiuvante. Si potrebbe chiedere allora: se il calore uccide le cellule tumorali perchè l'ipertermia da sola non è risolutiva? Semplicemente perchè le cellule malate possono mettere in campo meccanismi di resistenza al calore (proteine da shock termico) come d'altra parte possono mettere in campo meccanismi di resistenza ai chemioterapici ed al trattamento radiante. In quest'ottica un approccio multimodale con aggressione alla patologia su più fronti appare sempre auspicabile. Veniamo al problema specifico: l'ipertermia può essere impiegata anche nel trattamento di lesioni ossee, coadiuvando, appunto, gli altri trattamenti possibili. L'ipertermia non può essere effettuata in pazienti che abbiano pacemaker o defibrillatore impiantati (controindicazione assoluta), che abbiano placche od endoprotesi metalliche voluminose (da valutare comunque i materiali impiegati nello specifico ed il port-a-cath non è da considerarsi una controindicazione), massivo versamento toracico od addominale (controindicazione relativa poichè si può eseguire dopo aver drenato il liquido). In sostanza nella condizione clinica esposta direi di si all'ipertermia, opportunamente affiancata da altre metodiche di lotta alla patologia oncologica.

Cari saluti

Dr. Carlo Pastore, oncologo - www.ipertermiaitalia.it

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