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ARGOMENTO:

adenocarcinoma gastrica 3 Anni 10 Mesi fa #2563

  • pietro
  • Avatar di pietro Autore della discussione
salve dottore,
le scrivo per mio padre 67 anni, 2 mesi fa abbiamo riscontrato un accumulo di liquido nel peritoneo. mio padre sta bene di salute e non lamenta nessun disturbo che l'ascite.
abbiamo fatto la TAC addominale dove c'era scritto ispessimento della parete gastrica. gli analisi di sangue erano nella norma, CEA e CA19-9 negativi. ha eseguito gastroscopia con biopsia e hanno diagnosticato adenocarcinoma gastrica con cellule ad anello di castone. eseguito anche paracentesi con CTM positivo. l'oncologo che segue mio padre senza fare PET o un altra tac per valutare i linfonodi ci ha detto che si tratta del stadio 4 e c'è poco da fare. ci ha detto di iniziare la chemioterapia e ci ha dato quasi 6 mesi di vita.
volevo chiedere il suo consiglio per sapere se possiamo fare qualcosa o in quale modo ci possiamo orientare.
la ringrazio

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adenocarcinoma gastrica 3 Anni 10 Mesi fa #2564

Gentile Utente, buongiorno.

La condizione clinica presentata in effetti è piuttosto impegnativa. Si tratta di una neoplasia che si configura come un quarto stadio già per il coinvolgimento del peritoneo (che è la membrana che avvolge gli organi addominali e che rappresenta di fatto un organo diverso da quello di partenza del tumore gastrico e che quindi è stato interessato come organo a distanza) documentato dalla presenza di cellule tumorali nel liquido ascitico. A mio avviso occorre però documentare a mezzo PET TC total body con mezzo di contrasto se vi sia ulteriore coinvolgimento a distanza. Se la malattia fosse macroscopicamente confinata al peritoneo si potrebbe valutare un intervento chirurgico di chemioipertermia intraperitoneale con peritonectomia o un intervento PIPAC (immettere localmente per via laparoscopica una miscela di chemioterapici). Tutto questo, se fattibile (previa valutazione della condizione generale del Paziente e dei suoi parametri ematochimici), (e lo stabilisce un chirurgo esperto della tematica) si può accompagnare ad un trattamento in chemioterapia sistemico (cioè per via endovenosa e/o orale). Parallelamente se il versamento ascitico è in quantità inferiore ai due litri (documentabile in ecografia) è possibile abbinare al trattamento farmacologico oncologico principale che verrà impostato delle sedute di ipertermia capacitiva profonda a radiofrequenza. Inoltre, parlando sempre di trattamenti coadiuvanti, si può pensare ad un approccio in fitoterapia, agopuntura, ozonoterapia. Non è mia abitudine fare previsioni sulle sopravvivenze perchè tutto dipende dalla condizione generale del Paziente e dalla sua risposta personale ai trattamenti. Importante, a mio avviso, è semplicemente fare tutto il possibile per avere il miglior risultato ottenibile. Cari saluti

Carlo Pastore, oncologo - www.ipertermiaitalia.it

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